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Trento, 21 febbraio 2014
IMPEGNI SCRITTI
Ugo Rossi, ricordati della doppia preferenza
di Lucia Coppola, co-portavoce dei Verdi del Trentino
dal Trentino di giovedì 21 febbraio 2014

Nel corso della campagna elettorale dello scorso autunno per le elezioni provinciali, il candidato presidente del Centro-Sinistra autonomista, Ugo Rossi, aveva evidenziato con forza  in più occasioni, ed inserito nel programma di governo della nostra provincia, il recepimento della legge nazionale 215, in relazione alla doppia preferenza di genere.

I Verdi del Trentino, ed in particolar modo la loro componente femminile, avevano accolto con grande soddisfazione questa attenzione e questa sensibilità nei confronti di un tema importante, già ampiamente presente nel dibattito politico della scorsa legislatura. Senza purtroppo che si procedesse ad una opportuna azione legislativa, richiesta a gran voce da tante donne impegnate in politica, nel sociale e nel mondo delle professioni, ma non solo: un fetta consistente e significativa della società civile di ambedue i generi riteneva che i tempi fossero ormai maturi per un riequilibrio nella rappresentanza.

Dunque, tante aspettative erano riposte in questa nuova legislatura, dove coloro che governano non stanno però mantenendo fede ai propositi enunciati, deludendo così tante elettrici ed elettori consapevoli di un gap di rappresentanza da colmare e di una disuguaglianza che è sotto gli occhi di tutti e che, puntuale, si è presentata anche in occasione delle ultime elezioni provinciali, dove bene poche sono state le donne elette.

Il senso chiaro del doppio voto di genere, ora annacquato e snaturato dalla proposta di tre preferenze di cui almeno una al femminile, è quello di ristabilire un rapporto onesto tra le donne e la loro rappresentanza politico-istituzionale, proprio con l'espressione del voto a due candidati di sesso diverso, pena l'annullamento della seconda preferenza.

E' evidente infatti la necessità, ormai improrogabile, di predisporre misure che permettano di incentivare l'accesso di genere in un quadro istituzionale nel quale le donne sono fortemente sotto rappresentate.

Di per sé, la doppia preferenza non va neppure confusa con le “quote rosa”, è una scelta “secca” che viene data per esprimere un voto equo (e solidale...) che tenga conto della presenza in questo mondo di due generi. Riteniamo perciò davvero inaccettabile questo dietro-front del centro-sinistra autonomista trentino che ripropone le tre preferenze, perché ambigua, arretrata e fuorviante. L'art. 51 della Costituzione prevede “uguaglianza nell'accesso alle cariche elettive”: “A tal fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini”.

Quindi non soltanto parità, pure importante, nella composizione delle liste, ma anche meccanismi puntuali che favoriscano la parità di elette, come sottolineato dalla Conferenza degli organismi di pari Opportunità regionali e provinciali di Trento e Bolzano. La Regione Campania che per prima in Italia ha adottato questo meccanismo, nel 2009, ha raggiunto subito esiti positivi: le donne in Consiglio Regionale sono passate da 2 a 14, con una rappresentanza femminile che è aumentata del 20%.

Noi donne Verdi riteniamo questa “forzatura” necessaria e importante perché, nonostante  la parità tra i generi sancita dalla nostra Costituzione e il suffragio universale, nonostante le battaglie delle donne e delle loro associazioni fuori e dentro le istituzioni,  il loro ruolo fondamentale nella famiglia, nel lavoro, nelle professioni, nella ricerca e nella cultura, il nostro paese e anche la nostra provincia e regione pagano un prezzo troppo alto a questa assenza ingiusta e ingiustificata. Vi è un deficit di rappresentanza nei luoghi dove si fa politica, dove si decide il governo del territorio nel quale le donne rivestono un ruolo così essenziale e importante.

E' una discriminazione che emargina e penalizza le donne,  che danneggia la società nel suo insieme privandola del punto di vista, dei saperi, delle storie, dell'impegno delle donne.

Richiamiamo quindi la coalizione di centro-sinistra autonomista al rispetto di quanto detto, ribadito e scritto nel corso dell' ultima campagna elettorale che ci ha viste coinvolte in prima persona. La volontà di rinnovare davvero la politica non può prescindere da una reale e non virtuale parità di genere che vede nella doppia preferenza un punto di forza irrinunciabile per una battaglia di civiltà e di diritto.

Per le donne Verdi
Lucia Coppola
co-portavoce dei Verdi del Trentino

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